Le 13 regole per creare un sito che produce reddito

 

L'articolo "Le 13 Regole per Creare un Sito di Successo" è stato aggiornato il 21/08/2018.

Lo scrigno con le 12 magiche regole per il successo di un sito web (scrigno)16 anni fa scrissi l'articolo "Svelate le 12 regole per creare un sito vincente". L'articolo, che trovi ancora qui, è stato letto da oltre 500.000 persone ed è stato anche utilizzato come dispensa ufficiale per un'università italiana e copiato da decine di siti. Basta usare copyscape per scoprire quali.

Ho deciso nell'Agosto 2018 di aggiornare e rendere più leggibili le regole (che molti hanno definito magiche) su questa pagina. Rileggendo la vecchia pagina mi sono reso conto che c'era ben poco da cambiare rispetto alla prima versione. In 20 anni gli algoritmi dei motori sono cambiati centinaia di volte, ma queste regole sono sempre valide. Oggi come allora. L'unica regola che oggi non ha più ragione di esistere è la N.11. O c'è ancora qualcuno che fa siti in Flash? :-)

Molti nostri competitor fanno pagare ai clienti un canone annuo affermando che devono lavorare continuamente per adeguare i siti ai nuovi algoritmi dei motori. Noi, seguendo da 20 anni queste regole, non abbiamo bisogno di farlo. E i nostri clienti non hanno mai pagato alcun canone ne a noi ne ad altri, per rimanere nelle prime pagine (il 95% è in prima pagina).

E' arrivato il momento di svelarti quali sono queste 13 magiche regole

Perché lo faccio? Non temo di aiutare i miei concorrenti?

Il rischio è limitato. So bene che il 99% di loro non seguiranno alla lettera tutte queste regole. Per farlo dovrebbero avere le palle per dire ai loro clienti che il sito come lo vorrebbero non glielo faranno.

E non le hanno.

Vediamo la prima regola per un sito vincente

 

1) l'importanza del nome del sito - come scegliere il nome del sito

Come scegliere il nome di un sito - non giochiamo con i dadi (immagine di un dado)Molti scelgono per il proprio sito un nome a caso oppure il nome dell'azienda o del professionista (come ho fatto io 21 anni fa). Si tratta di una scelta sbagliata. I motori di ricerca, anche se non lo ammettono, danno purtroppo enorme importanza al nome del dominio per indicizzare i siti. Se i competitor sono pochi, con un nome di dominio adeguato sì è fatto il 50% del lavoro necessario per un buon posizionamento.

Talvolta basta un nome appropriato per trovarsi ai primi posti di Google senza troppa fatica.

Cercate in Google "agriturismo verona" e osservate il nome di dominio dei siti che appaiono in prima pagina. 8 su 10 contengono la parola "Agriturismo/i" nel nome del dominio e alcuni anche il termine "Verona".

Le uniche eccezioni sono booking.com e tripadvisor.it, portali conosciutissimi con oltre 10 milioni di pagine.

Prova con "idraulico Milano". Metà dei risultati in prima pagina contengono nel nome del sito entrambi i termini.

Il sito https://www.parquet-brescia.it/ è in prima pagina non certo per il suo valore (ha una sola pagina dove sono state scritte cose a caso), ma esclusivamente per il suo nome. Saranno coincidenze?

Ovviamente se i competitor sono centinaia di migliaia o milioni, serve molto altro per posizionare un sito. In questi casi il nome del sito potrà incidere per il 5 o il 10%, ma sempre meglio di niente.

Ecco cosa dice a proposito Forbes.

Ultima cosa: se il nome del tuo brand è molto noto, se sui biglietti da visita vuoi inserire una url con il tuo nome o se intendi fare consistenti azioni pubblicitarie o di marketing per farti conoscere, puoi registrare 2 domini; uno utile ai motori e l'altro utile ai clienti (che può essere un semplice redirect al dominio principale).  [Per saperne di più]

 

2) Scegliere titoli appropriati per i motori ed i visitatori

Come scegliere titoli efficaci sia per i motori che per gli utentiAnche i nomi delle pagine HTML, i TITLE delle stesse, i nomi delle cartelle, i titoli principali ed i sottotitoli di ogni pagina del sito sono molto importanti per l'indicizzazione corretta nei motori e lo sono anche per i visitatori. Dobbiamo quindi sceglierli con saggezza.

Se ad esempio desidero che una pagina abbia buone probabilità di venir trovata nei motori da chi cerca "vendita capsule nespresso Brescia", dovrò dare questo titolo alla pagina (che verrà quasi sempre mostrato in blu nei risultati di Google).

Inoltre gli utenti, vedendo questo titolo, saranno propensi ad aprire il sito ritenendo parli di ciò che stanno cercando. Un titolo più efficace per aumentare le visite potrebbe essere "Capsule Nespresso Brescia - sconto 20%".

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3) L'importanza del testo per indicizzare un sito nei motori

L'importanza del testo per indicizzare un sito nei motori  - Content is KINGContent is KING (il testo è RE) dicono tutti gli esperti di ottimizzazione siti web e di marketing, ed è verissimo. Molti (specialmente gli esperti di grafica, di web design, le agenzie di comunicazione e pubblicità) tendono a sottovalutare l'importanza di scrivere, e scrivere molto, sulle pagine web.

Puntano tutto sulle immagini, sugli effetti speciali e sugli slogan, e scrivono pochissimo testo (perché gli utenti non leggono, dicono).

Nonostante anni di insuccessi non hanno ancora capito che un sito web non è un depliant o una brochure. I motori sono affamati di testo, se non glielo diamo noi andranno a cercarlo sui siti dei nostri competitor. E indicizzeranno i loro siti prima del nostro.

Lo so che è più facile fare una bella grafica che scrivere 2.000 parole, ma vallo a spiegare a Google :). Sul fatto che gli utenti non leggano ci sarebbe da discutere: questo sito ha 1.000 visitatori al giorno e su alcune pagine (incluso questa) si fermano in media 7 minuti. E' chiaro che le leggono.

Non è raro che riceva una telefonata da un cliente che esordisce dicendomi: ho trascorso alcuni giorni sul vostro sito ed ho deciso di farmi fare (o rifare) il sito da voi. I visitatori vogliono informazioni, non effetti speciali! Per saperne di più su come scrivere testi che tengono incollato il lettore alle tue pagine, leggi la pagina breakthrough copywriting.

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4) L'importanza di esporre sul sito le testimonianze dei clienti

L'importanza delle testimonianze dei clientiLo so, non è facile che i clienti ci inviino delle testimonianze in cui dichiarano la loro soddisfazione per i nostri prodotti o servizi o raccontino la loro la loro case history e ci autorizzino a pubblicarle sul nostro sito con nome cognome e indirizzo. Ma se lavoriamo bene le testimonianze arriveranno spontaneamente. Noi ne abbiamo tante nella pagina delle testimonianze. Raramente sono di utilità per il posizionamento del sito nei motori, ma sono di grande utilità per i nostri visitatori, specialmente se verificabili.

5) La velocità di apertura delle pagine web

Come creare pagine veloci da caricareMolti sono convinti che oggi hanno tutti l'ADSL e che non serva più creare pagine veloci da aprirsi. Non è così. A volte mi capita di dover attendere 15/20 secondi per aprire una pagina, e noi abbiamo una veloce ADSL. Inoltre sono sempre di più gli utenti che usano uno smartphone o un tablet per connettersi ad internet e in questi casi la velocità non basta mai. Abbiamo 4 secondi per convincere il visitatore che è sul sito giusto. se abbiamo pagine lente rischiamo di perderlo, e rischiamo anche, se la rete è particolarmente intasata, che gli spyder dei motori di ricerca bypassino le nostre pagine lente. Creare pagine veloci è facile, basta evitare animazioni in Flash, immagini e sfondi di grandi dimensioni, tabelle, routine in javascript e separare la formattazione dai contenuti con un foglio stile. I nostri siti sono veloci da aprire perché abbiamo sempre seguito queste regole. Ecco un altro motivo per non creare siti in Flash o con grafica pesante.

6) Rendere esclusivi e unici i propri prodotti o servizi

Rendere esclusivi i propri servizi o prodotti (immagine Nespresso)Ecco un'altra magica regola per creare un sito di successo. Dobbiamo rendere unici i nostri prodotti o servizi per distinguerci dalla concorrenza. Quando anni fa da questo sito proponevo corsi di Excel e Word alle aziende non puntavo sul prezzo più basso rispetto ai concorrenti, il prezzo era forse il più alto in assoluto, eppure ho fatto oltre 2.000 corsi in verie regioni del Nord Italia.

Cosa avevano di diverso i miei corsi dagli altri? Diverse cose (esperienza, referenze...), ma ciò che faceva decidere il cliente a contattarmi era essenzialmente una: ero l'unico ad offrire ai partecipanti 3 mesi di supporto telefonico posto-corso gratuito. I colleghi mi dicevano: "ma tu sei matto! Ti chiameranno in continuazione!".

In realtà, in 10 anni, mi ha chiamato solo un centinaio di utenti, uno al mese. Ma loro quando mi affidavano l'incarico non sapevano che non avrebbero avuto bisogno di chiamarmi. Io sì. Per i clienti offrivo una sicurezza che giustificava il prezzo elevato. Negli anni '80 lavoravo alla Xerox e durante le dimostrazioni facevamo sempre vedere a fotocopiare su carta colorata e intestata, etichette autoadesive e acetati per lavagne luminose.

I clienti associavano questi benefici alle copiatrici Xerox, in realtà anche con altre marche era possibile farlo, ma i nostri concorrenti si dimenticavano di dirlo.

La Nespresso si è conquistata in pochi anni il mercato mondiale delle macchine per caffè a capsule grazie all'esclusività, o presunta tale, dei loro prodotti. Affermano che le loro macchine (capolavori di design) hanno la stessa pressione delle macchine da bar. Forse anche quelle della concorrenza, ma se non ce lo dicono non lo sappiamo.

Anche la Worker Folletto ha saputo far apparire il suo aspirapolvere diverso da tutti i concorrenti, e lo ha fatto con dimostrazioni che i competitor non facevano. E se il mio prodotto/servizio è identico a quello offerto da altri? Esiste sempre il modo di renderlo diverso!

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7) Creare una struttura intuitiva da navigare

Un sito deve essere intuitivo da navigare e deve far capire subito cosa facciamo (targhe USA)Don't Make Me Think (Non Fatemi Pensare) non è solo il titolo del più noto libro di Steve Krug, uno dei massimi esperti americani di usabilità web, è anche una scuola di pensiero ignorata dai molti webmaster e web designer italiani che creano siti web agli antipodi di questa filosofia. Creano siti che costringono a pensare dove cliccare, a chiederci dove hanno messo quel link, dov'è il telefono, dove hanno messo l'email, di dove sono questi qua, cosa succede se clicco su questo banner, dov'è finita la pagina che ho visto prima... Un sito per piacere ai visitatori deve essere veloce da navigare, la struttura di navigazione dev'essere chiara, intuitiva, usabile, non come il telecomando di un moderno videoregistratore.

In caso contrario rischiamo di far uscire il visitatore dal sito prima che abbia trovato ciò che cercava.  Dobbiamo fa sì che il visitatore capisca entro 4 secondi che cosa facciamo. Non abusiamo della sua pazienza. Ho ricevuto ieri l'ennesimo curriculum di un web designer in cerca di lavoro che, come referenza, mi invitava a guardare il suo sito. Dopo aver aperto la sua home page e atteso che terminasse il "loading in progress" ho impiegato almeno 30 secondi solo per capire dove cliccare per entrare nel sito; sembrava la videata di un game dove per proseguire devi trovare gli oggetti. Ho capito perché non trova lavoro.

8) Dare un nome appropriato alle immagini, non IMG003.JPG o similari

Acchiappasogni - Dreamcatcher - diamo un nome appropriato alle immagini del sito Le immagini non vengono viste dai motori di ricerca e quindi non servono per il posizionamento, ma i loro nomi vengono visti e indicizzati in Google Immagini e questo ci può portare visitatori sul sito. Non commettiamo l'errore di lasciare alle immagini il nome originario, di solito inutile per l'indicizzazione. Se provengono da una fotocamera digitale avranno una sigla e un numero come nome, tipo DC00087.JPG. Rinominiamole prima di pubblicarle. Se si tratta dell'immagine di un acchiappasogni chiamiamola acchiappasogni.

Un paio di anni fa mi chiamò un'insegnante di Yoga di Verona dicendomi che stava cercando in Google un acchiappasogni per fare un regalo ad un'amica e che, cliccando sull'immagine, era finita sul mio sito. Capito che non vendevamo acchiappasogni ha gironzolato nel sito per vedere cosa facessimo. Leggendo le è venuta voglia di farsi fare un sito da noi e glielo abbiamo fatto. Se avessi chiamato img006 l'immagine dell'acchiappasogni non avrei mai trovato questa cliente.

9) Monitoriamo gli accessi dei visitatori

Monitorare gli accessi al sito con Google AnalyticsMettere un semplice contatore sul sito non serve a nulla. Dobbiamo usare Google Analytics o programmi simili per monitorare gli accessi al sito al fine di correggere il tiro e adeguare sempre più il sito alle preferenze degli utenti.  Google Analytics è gratuito ed è forse il miglior programma esistente per questo lavoro. Ci dice, ora anche in tempo reale, quali pagine del sito vengono viste, quanto tempo si soffermano su di esse i visitatori, da dove provengono (città e stati), in che modo hanno trovato il sito (in quali motori, portali, o altri siti), con quali keyword ci hanno trovato (e qui avremo delle sorprese), da quali pagine sono entrati e da quali usciti, quanti sono usciti dopo aver visto solo una pagina, e altro ancora.

Grazie all'analisi di questi dati saremo in grado di rendere il nostro sito sempre più vicino alle preferenze degli utenti e aumentare il rapporto visite/contatti.

10) Facciamo sondaggi per capire cosa piace o non piace agli utenti

Il sito deve piacere ai visitatori - usiamo i sondaggiOgni volta che qualcuno mi dice: vorrei un sito come questo o come quello chiedo sempre: perché? Per quale motivo? L'immancabile risposta è: perché mi piace. Altrettanto immancabile è la mia replica. Chiedo: ma il sito deve piacere a lei o alla maggioranza dei visitatori? Ecco, questa è la regola più difficile da "mandare giù". Siamo tutti (proprio tutti no per fortuna) convinti che se creiamo un sito che ci piace piacerà anche ai nostri utenti.

A me può piacere una pagina introduttiva con la musica di sottofondo e il mio logo che gira per 20 secondi per poi sparire per lasciar posto a 10 bottoni colorati. Ma ai miei visitatori del logo che gira non gliene può fregare di meno. Loro vogliono informazioni! Negli ultimi 10 anni abbiamo fatto un centinaio di sondaggi per capire cosa piace o non piace di un sito.

Ci hanno risposto circa 50.000 utenti e ci hanno dato il loro prezioso parere. Abbiamo imparato moltissimo sulle preferenze degli utenti e sulla user-experience. E stiamo imparando ogni giorno.

11) Lasciamo perdere i siti in Flash o con la musica, sono dannosi

Perché non creare un sito in flash o con la musica di sottofondoNonostante centinaia di studi e di sondaggi effettuati negli ultimi 20 anni in tutto il mondo (si veda ad esempio l'articolo di Jakob Nielsen, il maggior esperto internazionale di web usability, del 29 Ottobre 2000 - Flash 99% BAD), abbiano dimostrato che utenti e motori odiano questa tipologia di siti, c'è gente che ancora oggi, nel 2020, nell'era di iPhone e iPad (che non vedono i siti in Flash) continua a chiederceli.

Si tratta evidentemente di masochismo allo stato puro. Voglia di farsi male. Fino a pochi giorni fa anche il sito del famoso Multisala Oz non si vedeva sull'iPhone, ora fortunatamente l'hanno cambiato, hanno eliminato le animazioni in Flash.

Per quanto riguarda la musica di sottofondo il concetto della voglia di farsi male non cambia. Riflettiamo un attimo, supponiamo di essere in ufficio e che il nostro capo abbia la scrivania di fronte alla nostra. Stiamo cercando un agriturismo o un B&B per il fine settimana e capitiamo su un sito dove parte improvvisamente la musica a tutto volume. Cosa ci dirà il capo?

12) Dobbiamo saper motivare i visitatori ad agire

Come motivare i visitatori di un sito ad acquistare o contattarci (libro Og Mandino)Non ci servirà a nulla essere ai primi posti in Google se i visitatori non ci contattano. Dobbiamo motivarli ad agire, a scriverci, a telefonarci, a venirci a trovare, a chiederci informazioni. Come fare? Questa è una delle cose più difficili da mettere in pratica. Bisogna saper scrivere, conoscere le tecniche di vendita, di marketing e motivazionali. Bisogna avere esperienza in questi settori, non solo nel nostro.

Non basta saper programmare, anzi, spesso è del tutto inutile. Non è necessario saper programmare per creare un sito di successo. Non a caso in queste 12 regole non ho mai parlato di programmatori o di programmi. Io non sono un programmatore, ma ciò non mi ha impedito di creare centinaia di siti di successo, siti che stanno facendo guadagnare i nostri clienti (leggi le loro testimonianze).

Se non sappiamo scrivere in modo convincente, nessun problema: rivolgiamoci ad un copywriter professionista, meglio ancora ad un SEO-Copywriter. Non tentiamo di fare da soli ciò che non è il nostro lavoro. Per creare un sito di successo, oltre a conoscere queste 12 regole, bisogna anche avere esperienza, e molta. Se non l'abbiamo rivolgiamoci ad un professionista capace. A proposito, noi siamo tra questi:-) Oppure acquista il mio manuale. Qui trovi il sommario dettagliato.

13) Dobbiamo essere nelle prime pagine di Google con termini significativi

Le linee guida di Google sulla qualità per finire in prima paginaHo lasciato questa regola per ultima solo per un motivo: se abbiamo seguito le altre regole, a meno che abbiamo milioni di competitor, avremo buone probabilità di trovare nel giro di qualche settimana il nostro sito nelle prime pagine di Google con almeno uno dei termini su cui abbiamo puntato. L'indicizzazione di un sito infatti viene fatta automaticamente dai motori in base a *come* il sito è stato fatto. Non è un qualcosa che possiamo fare noi dopo che abbiamo creato il sito. Dopo è troppo tardi per fare qualcosa.

Riceviamo tutti i giorni email o telefonate da parte di utenti che ci dicono più o meno: abbiamo appena fatto realizzare un sito, ora ci serve un preventivo per indicizzarlo nei motori. La risposta è solo una: non è possibile, non siamo noi ad indicizzare i siti, sono i motori a farlo.

Dobbiamo pertanto, in tutti quei casi in cui non sono state seguite le linee guida di Google sulla qualità (il 98% del casi), rifare il sito da zero o creare un nuovo sito parallelo. In altre parole il cliente sprovveduto deve pagare due volte.

Prima di incaricare qualcuno della creazione di un sito, anziché chiedergli di mostrarci i siti che ha creato per vedere se ci piacciono, verifichiamo le sue capacità di creare siti che piacciono anche a Google, non solo a noi. In fondo è molto facile fare questa verifica.

Ovviamente se non vi interessa essere posizionati in modo naturale nelle prime pagine di Google in quanto prevedete altre forme per far trovare il sito (link a pagamento su AdWords o altri sistemi di pubblicità) questa regola non vi interessa. Vi basta seguire le altre.

Gianfranco Viasetti

Articolo pubblicato il 24 Novembre 2011 e rivisto il 12 Gennaio 2020

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