GOOGLE STORY - La storia di Google

 

 L'incredibile storia di Google e dei suoi due inventori, Larry Page e Sergey Brin.

 

Larry Page e  Sergey Brin, i fondatori di Google

Larry Page e Sergey Brin, i due fondatori di Google.

Articolo aggiornato il 27/04/2021

Come è iniziata la storia di Google

Settembre 1998, Menlo Park (CA): inizia la "Google Story"

Nota importante su questo articolo sulla storia di Google.

Sei approdato su questa pagina probabilmente perché hai cercato termini quali "la storia di Google", "Google Story", "inventori di Google" o altri del genere. Prima di continuare la lettura devi sapere alcune cose. Questo articolo è stato scritto più di 10 anni fa e alcune notizie che trovi sono ovviamente obsolete. Oggi (20/01/2020), Alphabet (Google) vale 1.000 miliardi di dollari, come Amazon, Apple e Microsoft. Ma la storia non si cambia.

In fondo all'articolo troverai gli ultimi aggiornamenti relativi alle dimissioni di Larry Page e Sergey Brin da Google.

A proposito di Google, noi ci occupiamo di creazione siti web e soprattutto del relativo posizionamento nei motori, ed in particolare in Google.

Probabilmente anche tu, come centinaia di nostri clienti, sai fare qualcosa che può consentirti di incrementare il tuo reddito grazie a internet. Leggi le storie dei nostri clienti e cosa hanno fatto per avere successo. Potrebbe esserci presto anche la tua storia.

Se hai intenzione di iniziare un'attività in proprio ho un consiglio da darti. Leggi la pagina www.viasetti.it - troverai preziosi spunti per iniziare.

La storia di Google, la storia di una scommessa

Perché ho scritto questo articolo? Ci serve per trovare clienti? No di certo. Chi è interessato ai nostri servizi cerca "realizzazione siti", "creazione siti", "posizionamento siti web", "indicizzazione siti" e termini similari (tutte keyword con cui siamo spesso in prima pagina); non cerca la storia di Google!

Ma allora perché ho scritto questa Google Story?

Si è trattato di una scommessa fatta con un collega (e con me stesso). "E' troppo facile essere ai primi posti con termini che hanno mezzo milione di siti competitor, prova ad ottenere la prima pagina con keyword che hanno 50 milioni di competitor e vediamo se ci riesci!" - mi disse il collega. E così ci provai. "Google Story" aveva circa 500 milioni di competitor, il 26/03/2019 erano 5.130.000.000.

Google Story - Posizionamento in Google al 26-3-2019

 

Dopo meno di 2 mesi dalla pubblicazione, questa pagina finì al primo posto! Davanti a mezzo miliardo di altre pagine. E a distanza di oltre 11 anni, nonostante i risultati siano decuplicati, c'è ancora. La scommessa è stata vinta.

Oggi, 12 Gennaio 2020, ho verificato di nuovo la posizione di questa pagina cercando Google Story.

E' tuttora al primo posto su 6.350.000.000 di risultati! Prima di Amazon.

Google Story nel 2020

Questo fatto dimostra anche un'altra cosa...

Dimostra che ciò che leggiamo ovunque sui siti dei presunti esperti SEO, ossia che una pagina web deve essere aggiornata frequentemente per evitare di perdere posizioni è una balla colossale. Questa pagina è rimasta praticamente invariata per 11 anni. E questo discorso vale per centinaia di siti che abbiamo realizzato.

Ciò che serve per non perdere posizioni è creare siti seguendo le linee guida che trovi sulla home page di www.viasetti.it

In questi anni abbiamo realizzato circa 500 siti: il 95% si trova in prima pagina su Google. E i nostri clienti sono entusiasti dei risultati ottenuti, come potrai capire leggendo le loro testimonianze.

Se stai pensando di creare un sito web o conosci qualcuno che sta pensando di farlo, ora sai a chi rivolgerti se vuoi avere buone probabilità che il sito finisca ai primi posti :-)

Bene, chiarito il motivo per cui esiste questa pagina, continua pure la lettura di questa incredibile storia. Ma non scordarti di leggere anche la Home Page. Troverai 10 preziosi consigli su cosa e come scrivere testi che tengano incollati i lettori alle tue pagine.

Cominciamo col parlare di Larry e Sergey 

Larry e Sergey, due studenti di Stanford con il pallino della matematica, avevano 25 anni quando nel settembre del 1998 fondarono Google. Poco dopo aver fondato l’azienda, per mancanza dei fondi necessari per l’acquisto di nuovi PC e di altro materiale, cercarono di venderla per un milione di dollari a diverse società finanziarie, oltre che a diretti concorrenti come Altavista e Yahoo, ottenendo solo dei rifiuti. Pur essendo tutti concordi nel ritenere innovativo il metodo messo a punto dai due studenti per ottenere con il loro motore di ricerca risultati più pertinenti rispetto ai concorrenti, non ritenevano che l’azienda valesse così tanto. A seguito di questi rifiuti, Larry e Sergey furono costretti ad abbandonare l’università di Stanford per dedicarsi completamente alla loro azienda e al progetto in cui credevano fermamente: aiutare gli utenti di internet a trovare più facilmente le informazioni.

Ma che cosa aveva (e cosa ha) di così innovativo Google rispetto agli altri motori di ricerca, alcuni dei quali (Altavista e Yahoo) dominavano a quei tempi il mercato?

Impossible mission

Larry e Sergey non avevano solo il pallino per la matematica ma anche per le sfide “impossibili” o che comunque erano considerate impossibili da molte altre persone.

La loro impossible mission era trovare un modo di catalogare tutte le informazioni presenti in internet e renderle rapidamente e facilmente disponibili a tutti. E ovviamente di farlo meglio di quanto già facessero Yahoo, Altavista, Infoseek e altri motori.

Quando fondarono Google non si posero il problema del guadagno, intendevano soltanto risolvere un problema sentito da loro e dai loro colleghi all’università: la difficoltà a reperire facilmente le informazioni presenti in quasi un miliardo di pagine presenti in internet (oggi sono diventate oltre 8 miliardi).

Non intendevano diventare imprenditori, avevano un futuro di docenti universitari, come lo erano i loro padri. Poi le cose sono cambiate e la mancanza di soldi li ha costretti ad occuparsi a tempo pieno del loro “giocattolo”.

Il PageRank

La cosa più innovativa è stata sicuramente l’invenzione del “PageRank”. Il pagerank è un metodo per determinare “l’importanza” di una pagina web. Mentre i motori esistenti, per indicizzare e posizionare i siti web nei loro database, si limitavano a contare le ricorrenze, nel testo delle pagine, dei termini cercati dagli utenti, e quindi mostravano ai primi posti siti web non sempre pertinenti con le informazioni desiderate, Page e Brin ebbero l’idea di verificare e contare non solo le ripetizioni delle parole ma anche i link che provenivano da altri siti e che puntavano ad una determinata pagina. Il loro ragionamento era semplice: se un certo sito è citato e consigliato da molti altri significa che ha dei contenuti interessanti e quindi è giusto farlo vedere prima di altri.

In realtà il metodo adottato dai due studenti per calcolare il Page Rank è molto più complesso ed articolato; non si limita a contare i link ma tiene conto anche della “qualità” dei contenuti e dell’importanza dei siti da cui provengono i link. Ad esempio, se il sito della Microsoft consiglia o cita il mio sito, lo stesso acquista agli occhi di Google un valore maggiore rispetto al sito di un concorrente consigliato da un’azienda sconosciuta, e quindi avrà un PageRank più elevato del concorrente.

Ci sono poi altri fattori che contribuiscono a determinare il PageRank, come l’anzianità del sito, il numero dei visitatori, ecc.. Credo che nessuno li conosca tutti, anche se sono stati ormai scritti migliaia di articoli e di libri sui “segreti del PageRank di Google”.

Ciò che conta è che gli utenti, usando Google, si rendevano conto che era più facile e richiedeva meno tempo trovare le informazioni desiderate e pertanto abbandonavano gli altri motori e consigliavano agli amici e conoscenti di fare altrettanto.

La crescita esponenziale di Google è avvenuta principalmente grazie al “passa parola”; l’azienda non ha mai fatto pubblicità. E’ probabilmente l’unica società al mondo a non averne bisogno.

GOOGLE - La sede di  Mountain View, nella Contea di Santa Clara

La sede di Google a Mountain View, in California, nel 2016 

Oggi Google reperisce e gestisce le informazioni presenti su internet grazie ad una propria rete composta da oltre 100.000 PC. Una potenza di calcolo che nessun’altra azienda al mondo possiede.

Google ha nel suo database oltre 6 miliardi di pagine web e ogni giorno i suoi utenti effettuano 200 milioni di ricerche in oltre 80 lingue. Attualmente è in atto il più ambizioso dei progetti mai attuati: la digitalizzazione dei volumi di intere biblioteche al fine di rendere il sapere umano alla portata di tutti.

Oggi Google vale oltre 300 miliardi di dollari

Il pacchetto azionario di Google, quotata in borsa dall’agosto 2004, valeva nel 2008 oltre 100 miliardi di dollari (più di Ford e General Motors messe assieme). Oggi ne vale più di 300. Il patrimonio personale di Larry Page e Sergey Brin superava nel 2008 i 10 miliardi di dollari a testa.

Ma chi paga? Da dove provengono i soldi?

Ma tutti questi miliardi di dollari da dove arrivano, considerato che l’utilizzo di Google è gratuito?

Chi paga?

Questa è la domanda che spesso mi è stata posta da clienti, amici e conoscenti, e sono certo che anche molti di voi qualche volta se la saranno posta.

La risposta è molto semplice: Google non fa pubblicità a se stesso ma incassa molto per la pubblicità che fa agli altri.

La pubblicità contestuale

Un’altra delle idee brillanti di Google è stata la pubblicità contestuale, o mirata. Provate a immaginare… state guardando un film di fantascienza alla TV e c’è un’interruzione pubblicitaria con uno spot che parla di un fascicolo con DVD allegato, in edicola da domani; il titolo è “ai confini della realtà” (un mito degli anni ’60 per gli amanti di fantascienza).

Quanti di voi cambierebbero canale per evitare questa pubblicità? Pochi, secondo me.

Questa si chiama “pubblicità contestuale”.

Google fa la stessa cosa: se state cercando ad esempio “noleggio macchine per caffè” vedrete sulla parte destra della pagina dei risultati alcuni link pubblicitari di aziende che noleggiano macchine per caffè o che vendono cialde di caffè. Le probabilità che questa pubblicità dia fastidio sono quindi minime e nello stesso tempo, le probabilità che qualcuno clicchi su questi link sono alte.

Questo consente a Google di far accettare ai suoi inserzionisti di pagare un “tot” per click più elevato rispetto a ciò che pagherebbero per la stessa pubblicità inserita su siti o portali che parlano di calcio, di libri, di corsi, di telefonini o di cronaca.

Pubblicità contestuale e localizzata

Inoltre questa pubblicità, se l’inserzionista lo chiede, può essere “localizzata” per regione o città. Ad esempio, se una azienda vuole pubblicizzare i suoi corsi di formazione ma è interessata solo agli utenti di Brescia, può chiedere a Google di far apparire il suo link solo quando la ricerca di corsi di formazione viene effettuata da utenti di Brescia. In questo modo è più probabile che chi clicca su questi link sia un potenziale cliente.

I siti AdSense Partner

Google non si limita a pubblicare questi link pubblicitari contestuali sulle proprie pagine ma lo fa anche sulle pagine di centinaia di migliaia di siti partner (a cui riconosce una percentuale degli introiti). Il nostro sito fa parte di questo circuito, chiamato “Google AdSense Partners". Anche in questi casi, salvo rare occasioni, viene mostrata solo pubblicità inerente il contenuto della pagina, come potrete facilmente constatare dalla tipologia di link presenti all'inizio di questo articolo.

Il sito di GOOGLE - un esempio da imitare

Il sito di Google si presenta in modo spartano, senza animazioni in flash, senza musichette, senza sfondi multicolori, senza banner pubblicitari. Non c’è nulla che possa distrarre l’utente, che lo costringa a pensare dove cliccare. Ci sono soltanto informazioni. Google sa cosa vogliono gli utenti e li accontenta.

Pensate a quanti milioni di dollari Google sta rinunciando pur di non "sporcare" e rendere pesante la sua home page con l'inserimento di banner pubblicitari statici o animati in Flash, come invece fanno (facevano) altri motori (MSN, YAHOO, ecc..).

Molti imprenditori, quando chiedono ad un professionista di realizzare un progetto per il loro sito web, dovrebbero riflettere su questo fatto anziché chiedere siti con pagine introduttive animate, musica, pulsanti che si muovono ad altre amenità del genere. Gli utenti non vogliono perdere tempo, gli utenti vogliono informazioni e le vogliono subito. Imprenditori, Web Designer e WebMaster, la home page di Google può insegnarvi molto.

Alcune curiosità

To Google, un nuovo verbo.

Google è diventato un verbo. Il prestigioso Merriam-Webster's Collegiate Dictionary lo include infatti tra i verbi, To google = cercare sulla rete

“Don't Be Evil"

Don’t Be Evil, ossia “non compiere mai il male” è da sempre il motto e la mission dei due fondatori di Google. Speriamo che riescano a seguire questo principio anche in futuro; finora mi pare che ci siano riusciti.

I dipendenti

Tutti i dipendenti di Google possono disporre del 20% del loro tempo lavorativo per occuparsi liberamente di progetti personali atti a migliorare o incrementare i servizi offerti dall’azienda.

Il regalo di compleanno

Google ha festeggiato il suo ottavo compleanno facendosi un regalo originale: l'acquisto del garage (un locale da 170 mq situato a Menlo Park, a pochi passi da Palo Alto, in cui i fondatori della società, Larry Page e Sergey Brin, svilupparono l'idea da cui è nato il motore di ricerca più usato al mondo (75% del mercato).

Il garage apparteneva a Susan Wojcicki, oggi vicepresidente della gestione prodotti di Google, ma all'epoca semplicemente amica della fidanzata di Sergey Brin. Fino agli inizi del 1999, Larry Page e Sergey Brin utilizzarono il garage come base operativa della società trasformandola in una vera e propria seconda casa. L'affitto era di 340 dollari al mese.

Una bella cifra per l'affitto di un semplice garage, cifra che tuttavia impallidisce di fronte al valore attuale di Google, quotato in borsa per 125 miliardi di dollari.

La nuova sede di Google da 93.000 metri quadrati, a pochi chilometri dall'antico garage, è costata più di 300 milioni di dollari.

La sede di Mountain View, in California

Googleplex - un'immagine del quartiere generale di Google

Una veduta di Googleplex, l'headquarter di Google a Mountain View (CA)

veduta di un "ufficio" a Googleplex

L'ufficio di un impiegato a Googleplex

Una "scala mobile" all'interno di un ufficio a Mountain View

Una "scala mobile" a Googleplex :-)

Mountain View, la cittadina della Silicon Valley dove ha sede il quartier generale di Google (chiamato Googleplex), sta per diventare la più grande città d'America con una connessione web completamente gratuita. La compagnia ha infatti deciso di trasformarla in una enorme “wireless zone”. La rete sarà accessibile gratuitamente non solo ai 72.000 abitanti di Mountain View, ma anche a chiunque visiti la città o ci lavori, compresi quindi gli oltre 1.000 impiegati della concorrente Microsoft, che a Mountain View ha aperto un campus di quasi 10 ettari.

La centrale ad energia solare 

Ottobre 2006 - La storia di Google ha segnato una nuova tappa: Googleplex diventerà una centrale ad energia solare.

Googleplex, il quartiere generale di Google a Mountain View, verrà dotato del maggior impianto aziendale ad energia solare. I tetti di quasi tutti gli edifici (parcheggi inclusi) dell'enorme area verranno ricoperti di pannelli solari.

Secondo il progetto, Googleplex dovrebbe diventare la più grande location al mondo ad utilizzare l'energia solare. Il sistema sarebbe in grado di alimentare un migliaio di case di medie dimensioni e fornirebbe il 30% del fabbisogno di energia del colosso del web.

Questa scelta ecologica di Google nasce non solo da considerazioni economiche, ma anche sociali e motivazionali. David Radcliffe, vicepresidente della divisione immobiliare della società, ha detto al New York Times: "Il sistema ad energia solare, oltre che un modo più consapevole di produrre e sfruttare energia, rappresenta anche una filosofia sociale utile ad attirare nuovi ingegneri che vogliono lavorare in un'azienda che si preoccupa dell'ambiente in cui opera".

Approfondimento:

Google Story - il libro che racconta la storia di Google 

Chi fosse interessato a saperne di più sulla storia di Google può leggere l'ottimo libro "GOOGLE STORY" di David Vise e Mark Malseed.

Chi sono gli autori di Google Story

David Vise ha vinto il premio Pulitzer per i suoi articoli sul Washington Post sulla relazione tra Wall Street e la SEC, l’organo di controllo delle borse americane. Mark Malseed è uno degli assistenti di Bob Woodward, uno dei due giornalisti che hanno portato alla luce lo scandalo del Watergate.

Google Story è scritto come un romanzo, nell'inconfondibile stile giornalistico americano, e si legge davvero bene. Riporta moltissimi aneddoti personali sui due fondatori di Google, dando una precisa idea della loro personalità e raccontando con ricchezza di particolari (si basa su oltre 150 interviste) i loro sogni e le ambizioni per il futuro. In sostanza non è solo la storia di Google e dei suoi stratosferici successi, ma soprattutto la storia di due ragazzi che hanno reso possibile questo miracolo.

Gianfranco Viasetti

 

 

2 Febbraio 2008

Il della Microsoft di contrastare Google

OPA su Yahoo! da 44,6 miliardi da parte della Microsoft

L'offerta in contanti e azioni (con un premio del 62%) valuta il motore di ricerca 30 miliardi di euro.

Questa incredibile offerta fatta da Microsoft a YAHOO! è l'ultimo disperato tentativo di contrastare lo strapotere di Google nel settore dei motori di ricerca.

Grazie a questa offerta le azioni di YAHOO! balzano fino al 49% a WALL STREET.

Microsoft invece, considerato il maxi esborso che si prevede per l'acquisto del rivale, ha aperto in forte calo, con una flessione pari al 4,57%. Steve Ballmer ha detto che l'acquisizione di Yahoo! trasformerà l'attività Internet di Microsoft, attualmente in perdita, in un pilastro della compagnia.

Google detiene il 75% dei clienti nella ricerca mondiale sul WEB.

Il titolo di Google ha fatto segnare una forte flessione a Wall Street, perdendo attorno al 9%. Un calo dovuto però non solo all'offerta fatta da Microsoft a Yahoo! ma anche ai conti peggiori rispetto a quelli previsti dagli analisti.

Riuscirà Microsoft a contrastare il predominio di Google spendendo quasi 50 miliardi di dollari per acquistare YAHOO?

Personalmente ne dubito molto.

La posizione di Google è ormai troppo consolidata perché qualcuno possa intaccarla, anche se questo qualcuno si chiama Bill Gates.

Certo, sarebbe bello se i visitatori dei nostri siti provenissero in parti uguali o quasi da più motori di ricerca. Non avremmo più paura di sparire improvvisamente dalle prime posizioni di Google e di perdere in questo modo l'80 o il 90% del nostro fatturato (parlo di chi trova i clienti esclusivamente grazie ad un sito web). Ma so bene che non sarà così. Se vogliamo essere trovati in rete dovremo ancora per molti anni contare sul posizionamento in Google.  MSN e Yahoo! continueranno a portarci ben pochi visitatori.

Sono passati molti anni da quando abbiamo scritto questo articolo. Qui di seguito trovi gli ultimi aggiornamenti.

Aggiornamenti recenti sulla storia di Google e dei suoi inventori

Il 4 Dicembre 2019, Page e Brin di dimettono da Amministratore Delegato e Presidente di Alphabet, la holding che controlla Google.

A sostituire i due fondatori viene chiamato Sundar Pichai, già CEO di Google.

Page e Brian hanno dichiarato: “Non siamo mai stati quelli aggrappati a ruoli dirigenziali quando pensiamo che ci sia un modo migliore per gestire l’azienda. E Alphabet e Google non hanno più bisogno di due amministratori delegati e di un presidente“.

Pichia, 50 anni, arriva a Google nel 2004 dopo gli studi in India, Paese dove è nato, e alla Stanford University e alla University of Pennsylvania. “I fondatori hanno dato a tutti noi una possibilità incredibile di avere un impatto sul mondo – spiega Pichai – Grazie a loro, abbiamo una missione senza tempo, valori duraturi e una cultura della collaborazione e della ricerca che rende entusiasmante andare a lavorare ogni giorno”.

Page comunque ha ancora il 5,8% della società, Brin il 5,6%. I loro patrimoni personali, grazie al successo imprenditoriale, sono tra i maggiori al mondo: Page vale 59,3 miliardi di dollari, il coetaneo Brin, originario poco meno, 56,6 miliardi.

 

Il tuo sito come è posizionato in Google? 

Se il tuo sito web non appare nelle prime 20/30 posizioni di Google (prime 2 o 3 pagine) difficilmente avrai visitatori. Se hai bisogno di aiuto per il posizionamento del tuo sito aziendale in Google puoi contattarci al 335 6456855 o scrivendo a [email protected]

Se invece vuoi semplicemente conoscere le linee guida per il successo di un sito web puoi scaricare il  manuale che vedi qui sotto. E' GRATIS, per ora.

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Nota: questo prezioso manuale (scaricato finora da oltre 2.500 persone) ha solo 85 pagine, ma è un condensato di ciò che ho appreso in 50 anni di lavoro nei settori delle vendite, del marketing e della comunicazione. La tua email non sarà diffusa ne ceduta a nessuno.
Riceverai solo saltuariamente informazioni da parte mia, utili per aiutarti a migliorare la tua attività online o offline e a farti conoscere ciò che facciamo per aiutare i nostri clienti nella loro attività. Se nel modulo chiederai informazioni avrai una risposta immediata. Per qualsiasi problema puoi anche chiamarmi al numero +39 3356456855 o scrivermi a [email protected].
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Gianfranco Viasetti - Google Story

 

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